Il Territorio

Botteghe antiche e San Gemiliano per il turista

Sestu, in provincia di Cagliari e nella Sardegna del sud, è famosa per le tante botteghe che realizzano oggetti in legno, ferro battuto e rame, oltre ai cestini intrecciati. Se cerchi un souvenir da portare a casa, questo è il luogo ideale insomma. Interessante è anche vedere all'opera i piccoli artigiani, quasi che si fosse ancora proiettati in un'altra epoca, quando le botteghe e i piccoli negozi non avevano ancora subito la crisi a causa dei centri commerciali e degli ipermercati. In particolare la lavorazione dei cestini in fibre naturali appartiene alla tradizione di Sestu. E viene sapientemente portata avanti, per la gioia degli amanti del genere. Certo, l'economia non può poggiare "soltanto" su queste fondamenta, che però fanno capire quanto il paese cagliaritano sia capace di accogliere, mantenendo però intatto il suo cuore antico.

Il turismo è di sicuro uno dei settori su cui poggia Sestu per crescere. E, da questo punto di vista, la chiesa di San Gemiliano è una perla immersa in una pineta, appena fuori dal centro abitato. L'area della chiesa era probabilmente abitata già in età eneolitica, come testimoniano i resti di un insediamento preistorico. Nel 1316-22 registriamo notizie di una "villa Susue". La chiesa, dove viene festeggiato il Santo in due occasioni (sagra la terza domenica di Maggio, festa nella prima domenica di settembre), viene particolarmente frequentata e venerata durante le feste campestri. Oggi l'intera zona è adibita a giardino ma fanno ancora bella mostra di sè, consolidate e restaurate, le 'cumbessias', caratteristici alloggi per novenanti, pellegrini e fedeli.

Le dimensioni della chiesa di San Gemiliano sono grandi, ma il motivo è presto spiegato. Sono stati infatti costruiti due edifici in epoche diverse; una chiesa romanica a due navate, intitolata a San Mamiliano, del XII secolo; un vasto portico a tre navate, eretto nel XVI secolo, ma rimasto poi incompiuto. Secondo il progetto originario, doveva ampliare il luogo di culto. Le navate che si possono trovare all'interno della chiesa sono absidate a E e suddividono in due l'edificio grazie a tre pilastri che sostengono le volte a botte capaci di spingere il peso della struttura lungo archi doubleaux. Le murature sono in conci calcare.

La chiesa è stata analizzata nel secolo scorso da Dionigi Scano e Raffaele Delogu: studi più approfonditi sono arrivati poi da Roberto Coroneo e Renata Serra, e gli studiosi hanno nuovamente attribuito il merito della realizzazione di San Gemiliano di Sestu alla manovalanza che aveva costruito la cattedrale di San Pantaleo di Dolianova.


Nella foto: la chiesa campestre di San Gemiliano a Sestu (Cagliari, Sardegna Sud). Da traveloguesardinia.blogspot.it.

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