Storia

Sestu dall'età moderna ai giorni nostri

a sestu, l'età moderna ha visto alcune famiglie feudatarie imporre il loro controllo sul territorio per secoli. Nel 1839, con il crollo di questo sistema, è iniziato un faticoso processo di modernizzazione che perdura tutt'oggi

A Sestu la storia moderna è stata caratterizzata dal sistema feudale, imposto dagli aragonesi, che è rimasto in vigore per secoli. A tenere in mano il timone sono state alcune famiglie le quali, per generazioni, hanno fatto il bello e il cattivo tempo: tra questi troviamo i potenti Carroz, per secoli padroni di vaste porzioni di territorio. Nel 1603 subentrarono i Centelles e, proprio sotto questi, la contea di Quirra e Sestu venne elevata a Marchesato. In questo periodo vennero realizzate le due chiese maggiori della città: la parrocchiale di San Giorgio terminata nel 1567 e la chiesa di Sant’Antonio, eretta nel XVII secolo dai frati francescani.

Il 18 Maggio 1752 è una data importante per Sestu: grazie all’iniziativa del canonico Francesco Ignazio Guiso venne istituito il monte granatico o monte di soccorso, al fine di contrastare l’usura e le carestie. Gli ultimi feudatari furono gli Osorio della Cueva, al comando fino al 1839. Furono i reali Savoia a volerne la dissoluzione, nel tentativo di modernizzare le vetuste istituzioni sarde. Sestu divenne un comune autonomo l’anno successivo e, anche per la cittadina poco a nord di Cagliari, ebbe inizio un lento e faticoso processo di uscita dall’isolamento secolare. 

Nel corso del Novecento, complice l’ampliamento urbano del capoluogo, Sestu entrò a pieno titolo nell’orbita di Cagliari. Oggi il suo municipio conta circa ventimila abitanti ed è in forte crescita grazie anche a una popolazione giovane. Nel 2016, dopo vari passaggi, è stato definitivamente inserito nella città metropolitana di Cagliari.

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